Da buon romano da almeno sette generazioni, per coincidenze assolutamente casuali, come capita sovente nella vita, ho conosciuto una creatura femminile selvaggia, ospitale, colorata, profumata, un poco trasandata nei suoi comportamenti ma sempre disponibile ad incontri amorosi.
Si offre spontaneamente senza mai chiedere nulla in cambio.
Ha chiome selvagge strapazzate dai venti e sensuali come il lungo crine della coda dei cavalli. Di poche parole ma di intense emozioni.
I suoi occhi neri trasmettono uno sguardo penetrante, accogliente. Sempre accomodante.
Accattivante senza pretese, spontanea nei suoi gesti, eccitante nei suoi abbigliamenti autunnali.
Non conosce gelosia.
Nonostante la cronica mancanza di puntualità negli impegni e nelle promesse, accoglie il rimprovero con amorevolezza disarmante.
Qualunque avventura passeggera possa allontanarmi da lei, con candida certezza è capace di aspettare… ed eccola lì, puntuale, con pazienza e con un alito di rassegnazione ad attendere il mio ritorno.
Il nibbio che ruota senza sosta sulla sua figura snella mi invia un debole cenno di benvenuto.
La trovo lì, puntuale, con le braccia distese ad accogliere il forestiero e ancora oggi come ieri ad offrirsi spontaneamente in tutto il suo selvaggio erotismo.
Dopo un lungo fidanzamento durato venticinque anni, ho sposato la Lucania e ne sono diventato cittadino adottivo.
Lodovico alessandri
17 gennaio
2021
Comments